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Dolore all’anca: come riconoscerlo e curarlo

dic 01, 2020

L’anca non è un semplice osso, ma un’articolazione, precisamente l’articolazione tra la testa del femore e l’acetabolo del bacino (la coppa in cui la testa del femore scorre). L’articolazione tra i due capi ossei (testa femorale e acetabolo) è resa funzionante da uno strato di cartilagine che riveste la superficie delle due ossa: grazie a questo prezioso tessuto (la cartilagine) la testa femorale può ruotare liberamente nella cavità acetabolare. A completare l’articolazione vi sono, poi, tendini, legamenti e delle particolari sacchette che permettono ai tendini di scorrere sull’osso, che si chiamano borse. L’articolazione è, infine, rivestita da un solido manicotto che si chiama capsula articolare, rivestita internamente da uno speciale tessuto chiamato membrana sinoviale che secerne il liquido sinoviale, che come un olio naturale lubrifica l’articolazione, riducendo l’attrito tra le cartilagini di rivestimento.

Cosa è l’anca?

L’anca non è un semplice osso, ma un’articolazione, precisamente l’articolazione tra la testa del femore e l’acetabolo del bacino (la coppa in cui la testa del femore scorre). L’articolazione tra i due capi ossei (testa femorale e acetabolo) è resa funzionante da uno strato di cartilagine che riveste la superficie delle due ossa: grazie a questo prezioso tessuto (la cartilagine) la testa femorale può ruotare liberamente nella cavità acetabolare. A completare l’articolazione vi sono, poi, tendini, legamenti e delle particolari sacchette che permettono ai tendini di scorrere sull’osso, che si chiamano borse. L’articolazione è, infine, rivestita da un solido manicotto che si chiama capsula articolare, rivestita internamente da uno speciale tessuto chiamato membrana sinoviale che secerne il liquido sinoviale, che come un olio naturale lubrifica l’articolazione, riducendo l’attrito tra le cartilagini di rivestimento.

Quali sono le cause del dolore all’anca?

Le cause del dolore all’anca possono provenire da una o più strutture che la costituiscono: dall’osso, dalla cartilagine, dai tendini o dalla borsa trocanterica. In generale possiamo ricondurre il dolore all’anca a:


  • un trauma meccanico o una lesione che coinvolge osso, cartilagine o tendini
  • una patologia come l’artrosi, l’artrite reumatoide, l’osteoporosi o la necrosi della testa del femore (osteonecrosi o necrosi avascolare)
  • più raramente, infezioni o tumori ossei



Artrosi dell'anca

La causa più comune di dolore all’anca è l’artrosi. Quando la cartilagine che riveste le articolazioni e protegge la superficie delle ossa si danneggia o si assottiglia, le ossa sfregano le une contro le altre provocando dolore: spesso ci si accorge di non riuscire a fare più le lunghe passeggiate che prima si riusciva a fare; inoltre si può provare dolore quando ci si siede o quando ci si distende a letto. L’invecchiamento, l’obesità, le lesioni articolari e una predisposizione familiare sono tutti possibili responsabili dell’insorgenza dell’artrosi. La diagnosi ed il trattamento precoce sono cruciali per rallentare l’usura e prevenire ulteriori danni all’articolazione dell’anca.


Artrite reumatoide

L’artrite reumatoide è una patologia che provoca l’infiammazione del rivestimento dell’articolazione, la sinovia. La sinovia infiammata rilascia molecole che aggrediscono la cartilagine e l’osso determinando dolore, gonfiore e limitazione del movimento.


Necrosi della testa femorale (osteonecrosi o necrosi avascolare)

La necrosi avascolare va paragonata ad un infarto: si ha l’interruzione dell’apporto di sangue alla testa del femore, per cui l’osso gradualmente muore. La cartilagine che riveste l’osso della testa del femore si deteriora e sopraggiunge un dolore, che inizialmente può essere anche molto forte ed acuto.



Come risolvere il dolore all’anca?

Nelle fasi iniziale sono sufficienti trattamenti non chirurgici: cambiamenti nello stile di vita, riduzione di peso, farmaci antidolorifici e antinfiammatori. Ausili per la deambulazione possono aiutare ad alleviare il dolore. L’esercizio fisico a bassa intensità e svolto con regolarità (come pedalare alla cyclette o in bicicletta a bassa resistenza) può contribuire a migliorare la flessibilità dell’articolazione.

Le infiltrazioni articolari di acido ialuronico o cortisonici possono ridurre il dolore e migliorare il movimento nelle fasi più precoci dell’artrosi o dell’artrite reumatoide.

La terapia con campi magnetici o con ossigenoterapia iperbarica possono aiutare quando la causa del problema è rappresentato dalla necrosi.

Quando però l’articolazione si è completamente usurata, la strada da percorrere è l’intervento di protesi d’anca (artroprotesi).

La consulenza dell’ortopedico è fondamentale e decisiva nell’individuare l’opzione di trattamento più indicata. L’ortopedico valuterà la storia clinica del paziente, la presenza di altre patologie sistemiche, i fattori di rischio e la possibilità di eseguire una corretta ed efficace riabilitazione. Grazie al Protocollo Fast-Track, i tempi di recupero dall’intervento di protesi di anca sono oggi sensibilmente ridotti, ed il ritorno all’autonomia di cammino e allo svolgimento delle normali attività quotidiane è praticamente immediato.


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